Giorgio Zuppichin |
ARTinBOSCO |
Vive a S. Michele al
Tagliamento.
Da sempre interessato alla fotografia e a tutto il mondo che ruota intorno all’immagine, scatta e sviluppa/stampa da sé da 15 anni. Ha eseguito diverse serie di immagini, legando alla fotografia ora la poesia, come nella serie “…e nemmeno un rimpianto” Omaggio a Spoon River (esposta c/o il Municipio di S.Michele al Tagliamento), ora la danza con la serie “Le cose cambiano” esposta presso Il Palazzo della Regione F.V.G. In Piemonte ha esposto la serie “Immagini di donna” . Interessato alla ricerca della condizione umana e soprattutto a sviscerare le fantasie ed i fantasmi che ne affollano la mente. Ora affrontando la malattia, con la serie “in punta di piedi” – lavoro di analisi sulla malattia di Alzheimer che gli ha fatto vincere il “6 Portfolio Trieste” con la motivazione: “per il rispettoso accostamento al mondo della malattia dell’Alzheimer analizzata con un affettuoso approccio che trova espressività nella trasparenza delle metafore del tempo e dello spazio vitale”(giuria presieduta da Letizia Battaglia); ora affrontando la fase finale della vita, con la serie “Al crepuscolo – il tramonto degli Dei” lavoro eseguito a quattro mani con il pittore Renato Glerean (esposto in maggio 2009 presso “la casa del Marinaretto” di Palazzolo dello Stella) Co-fondatore del G.A.Z.Z. e di ARTinBOSCO. Nel 2008 nella prima edizione Artinbosco ha esposto la serie “Il dito che indica la luna” ora con la serie “Quel che resta dei sogni” affronta la parte indefinita e onirica della vita. Quel che resta dei sogni E’ la sensazione evanescente e liquida che fugacemente ti cattura al risveglio. Indefinita e indefinibile. Una partita a ping-pong tra fantasia e ricordo. E’ la ricerca continua di un contorno impossibile. La consapevolezza di essere stati per un tempo senza tempo in un luogo non luogo… Un piccolo, dolce viaggio. Con
questa serie ho voluto riprodurre queste sensazioni.
Ho cercato di proporre il senso di fugacità che ti coglie al mattino quando ti svegli e cerchi di catturare i frammenti del sogno che hai appena finito, ma te lo vedi sfuggire ogni secondo che passa… e più ti sforzi di trovare un contorno definito tanto più questo contorno svanisce lasciandoti solo una sensazione di vuoto. Scorcio della mostra |